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INNOVATION MANAGER: PRONTO IL VOUCHER A FONDO PERDUTO

La data:13/05/2019

Il voucher per l’Innovation Manager è realtà. Il suo nome è Voucher Innovation Manager e si tratta di un contributo a fondo perduto introdotto dalla Manovra 2019 per l’acquisto di consulenza finalizzata ad attivare e/o implementare i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. Il voucher in commento è finalizzato a sostenere fino al 50% del costo dell’Innovation Manager, fino ad un massimo di 40 mila euro ad impresa. Il decreto prevede la creazione di un albo degli Innovation Manager e un meccanismo di domanda per l’utilizzo del voucher da parte delle aziende in forma di progetto, con approvazione dal MISE. Lo Studio Coggiola Valenza di concerto con il Consorzio del Marchio Orafo "DiValenza", ti spiega come funziona il voucher e dove potrai trovare il consulente per applicare l'innovazione difìgitale all'interno della tua azienda scontanto il beneficio fiscale in commento.

 1. Come funziona il voucher

Per le Piccole Imprese si prevede un voucher annuale di 40.000 euro per 2019 e 2020 (periodo imposta) rimborsabile a fondo perduto sino al 50% dei costi sostenuti per acquisire prestazioni consulenziali di natura specialistica che siano funzionali alla messa in atto dei processi di trasformazione tecnologica e digitale che utilizzano le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0. Sono compresi anche i progetti di ammodernamento degli asset gestionali e organizzativi dell’impresa, e in ultimo sono compresi anche gli interventi per l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

Le Medie Imprese si vedono però decurtare questo incentivo sia nella soglia degli investimenti (25.000 euro) e nell’aliquota del rimborso che passa al 30%. Lo stesso incentivo sale a 80.000 euro con l’aliquota del rimborso al 50% per le aziende che si costituiscono ex lege in Reti d’impresa con un aggravio delle procedure burocratiche autorizzative della spesa da sostenere.

 2. Chi è l’Innovation Manager

L'Innovation Manager, ossia il Manager dell’Innovazione è un professionista esperto con competenze diversificate a cui il CEO o il Presidente del Consiglio di Amministrazione affida l’incarico di attuare digital transformation dell’azienda.

 3. Quali sono i suoi compiti dell’Innovation Manager

Ascoltare, decidere e far decidere. Forte capacità di comprensione del business da applicare alla tecnologia. Capacità di bilanciare le esigenze di risultato economico/imprenditoriale con le opportunità commerciali e saper soddisfare le aspettative sull’applicazione in azienda delle nuove tecnologie.

L’Innovation Manager all’interno dell’organigramma aziendale è il referente del CEO, in una funzione davvero trasversale e col più ampio grado di visibilità e autonomia. Affine all’Innovation Manager è il Business Transformation Officer, in cui è meno spiccata la componente di scouting e lo è di più quella di project management e change management. Nel campo della gioielleria, il ruolo dell’Innovation Manager è funzionale al cambiamento ed è legato alla sua capacità di intervento nel settore software e hardware.

Relativamente alle funzioni ed ai compiti dell’Innovation Manager si apre il tema del budget e degli obiettivi. Il primo può essere la sintesi dei progetti d’innovazione di ogni business unit o funzione, e quindi è un budget condiviso, la cui autonoma capacità decisionale dipende dal grado di autorevolezza/indipendenza che l’azienda ha concretamente attribuito alll’IM. Gli obiettivi sono normalmente individuati nelle superiori performance di efficienza/efficacia del processo a cui l’IM è stato assegnato che sostanzialmente si riassumono nel numero dei clienti, nell’estensione dei  mercati e nell’aumento della marginalità.

 4. L’Innovation manager è un consulente esterno

La difficoltà delle aziende  con riferimento al business aziendale, di interpretare lo sviluppo delle tecnologie e del digitale e di ridefinire quest’ultimo segmento che è in costante evoluzione, determina la necessità di affidare il settore dell’innovazione a Innovation Manager esterni. E’ un ruolo interpretato da professionisti con una precedente esperienza manageriale che possono arrivare dai seguenti settori:

Operations oppure IT, normalmente specializzati per settori industriali e segmento tecnologico

  • Marketing, Commerciale e Strategia, hanno una forte capacità di abbinare business e tecnologia, con elevata versatilità, capacità relazionale e competenze frequentemente anche in ambito finanziario
  • Organizzazione ed HR, possono aiutare a cambiare la cultura, facendo emergere resistenze al cambiamento e uniformando la visione, creando i presupposti per nuove adozioni tecnologiche, formazione, attivazione di canali e mercati
  • CEO, in questo caso possono abbinare alle competenze della funzione dominante del loro percorso, esperienze in M&A in grado di traghettare l’azienda anche verso una trasformazione societaria, ad esempio ridefinendo lo spettro delle proprie attività, il proprio posizionamento e quindi agevolando turnaround, passaggio generazionale, scale up

5. L’album degli Innovation Manager

Il decreto attuativo è particolarmente atteso in primo luogo perché definisce i requisiti per potersi iscrivere all’elenco delle società e dei manager qualificati abilitati ad assumere l’incarico di Innovation Manager ai fini della concessione del contributo a fondo perduto.

E’ chiaro fin da ora che potranno iscriversi le società di consulenza (ma non potranno indicare più di 10 nominativi); i competence center e i centri di trasferimento tecnologico ed infine le persone fisiche. Queste ultime potranno iscriversi all’elenco a condizione che siano accreditate in albi o elenchi dei manager dell’innovazione istituiti presso Unioncamere, le associazioni di rappresentanza dei manager e/o le organizzazioni partecipate pariteticamente da quest’ultime e da associazioni datoriali oltre che in analoghi elenchi delle Regioni. Le persone fisiche dovranno vantare anche un titolo di dottore di ricerca o di master universitario di secondo livello in gestione, management o ingegneria dell’innovazione. Potrà iscriversi nell’elenco anche chi ha già acquisito l’esperienza sul campo nei settori 4.0 (dai 2 ai 5 anni se si è avuta la qualifica di dirigente).

 

LO STUDIO COGGIOLA

L’aggiornamento specialistico - curato e periodico - dei professionisti e degli impiegati amministrativi che lavorano presso lo Studio Coggiola di Valenza, si traduce oltre che in un elevato standard qualitativo nell’esecuzione delle attività proprie dello Studio, anche in un servizio di informazione capillare e tempestivo su tutte le notizie di interesse per gli imprenditori e le partite IVA.